domenica 28 gennaio 2018

Dolce o salato? Personalità e gusti alimentari.

''De gustibus non est disputandum'': il detto latino che si può tradurre come ''Tutti i gusti sono gusti'', riconosce la legittimità dei più diversi orientamenti nelle scelte alimentari e nelle preferenze dei cibi.Questa libertà si manifesta nella grande diversità di abitudini tra le culture e tra individui diversi.Ma le nostre preferenze alimentari sono dettate da motivazioni esclusivamente funzionali (cerchiamo gli alimenti che servono all'organismo) o riflettono la nostra psicologia individuale, il nostro stile di vita, la nostra personalità?
In particolare per quanto riguarda il ruolo svolto dagli aspetti psicologici e quindi dalle variabili di personalità possiamo sottolineare che già dal 1943, con il lavoro di Lewin, si iniziò a cercare di identificare come si modificavano le abitudini alimentari in relazione alle esigenze del periodo bellico. Negli anni successivi, soprattutto negli Stati Uniti, hanno avuto grande rilevanza gli studi sull'alimentazione legati in particolare ai disturbi alimentari. In seguito, le numerose ricerche sviluppate negli anni '80 e '90, hanno evidenziato che la formazione delle preferenze e abitudini in ambito alimentare è il risultato di un complesso sistema di elaborazione personale, le cui molteplici componenti comprendono le caratteristiche sensoriali degli alimenti, la qualità, gli aspetti salutistici, la varietà e la novità, il costo, le abitudini familiari e le considerazioni etiche.
Considerando in modo specifico il ruolo svolto dalle caratteristiche sensoriali ed in particolare dal gusto, è bene sottolineare che i vari gusti evocano contesti emozionali abbastanza diversificati, che possono trovare maggiore o minore rispondenza con disposizioni sogettive diverse. Il dolce è tenero e infantile, il piccante è stimolante e attivante, il salato e l'acido danno una sensazione forte che si estende all'ambito dell'aggressività, l'amaro si associa spesso a spunti depressivi ed espiatori (la medicina per essere percepita come efficace spesso deve essere amara...).
In particolare per quanto riguarda l'orientamento verso il gusto dolce o salato, secondo una ricerca condotta negli anni '80 dagli studenti di Psicologia dell'Università Cattolica di Milano, sembra associarsi a tratti di personalità e stili di vita ben differenziati.
Da quanto emerso, chi preferisce il salato ha generalmente più energia, assertività, dinamismo, estroveresione, intraprendenza; da un punto di vista relazionale è caratterizzato da tratti come decisione, sicurezza di sè, autonomia, franchezza; sembra avere un atteggiamento più razionale-funzionale verso l'alimentazione e cerca gratificazione attraverso cibi croccanti con tonalità gustative decise e vivaci. I cibi salati vengono consumati di preferenza in compagnia di amici o in famiglia.
Chi preferisce il dolce, più spesso mostra codici di tipo femminile, improntati all'affiliazione, alla dipendenza, alla ricerca di un contesto caldo e protettivo, alla donatività (il regalo alimentare è tipicamente costituito da dolci), con una certa tendenza all'introversione e alla ricerca di apporti consolatori. L'alimentazione è in queto caso maggiormente caricata di valenze emozionali e vengono ricercate sensazioni intense ma tranquille, calde e avvolgenti, spesso con connotazione di trasgressione e di regressione infantile. I cibi dolci tendono ad essere consumati da soli in misura superiore a quelli salati.

Tratto da ''Tipi d'oggi - Profili psicologici di ordinaria bizzaria'' Dogana F.

Laura Sciacca, Biologa Nutrizionista
www.laurasciaccanutrizionista.it