venerdì 3 giugno 2016

Microbiota e disbiosi intestinale


Il nostro apparato digerente è colonizzato naturalmente da molti microrganismi che, nel loro insieme, costituiscono la flora batterica intestinale (o microbiota intestinale). La condizione di equilibrio dei vari ceppi batterici è definita eubiosi e contribuisce alla salute generale dell’organismo.
microbiota
La composizione generale della flora batterica residente è così costituita:
Lactobacillus spp
Bifidobacterium spp
Escherichia Coli
Enterococcus spp
Proteus spp
Morganella spp
Providencia spp
Streptococcus spp
Klebsiella spp
Enterobacter spp
Serratia spp

Un insieme di sintomi e disturbi dell’apparato gastrointestinale (gonfiore addominale, stipsi, scariche frequenti, crampi,...) possono essere ricondotti ad un’alterazione dell’equilibrio della flora batterica intestinale (disbiosi). Tra le cause della disbiosi intestinale possiamo trovare: scorrette abitudini alimentari, stress psico-fisico, terapia antibiotica/farmacologica, indebolimento del sistema immunitario per malattie pregresse, infiammazioni  croniche.
Quindi essenzialmente la disbiosi può essere: carenziale (deficit della flora batterica intestinale benigna), putrefattiva (eccesso di carni e grassi animali), fermentativa (eccesso di carboidrati semplici), disbiosi da sensibilizzazione (causata da una risposta immunitaria), disbiosi da funghi (eccesso zuccheri semplici, alimenti lievitati, carboidrati raffinati).
Sono disponibili dei test (su urine e feci) per individuare le caratteristiche del proprio microbiota e intervenire applicando una cura probiotica mirata.
In abbinamento al trattamento probiotico personalizzato è fondamentale rivedere le proprie abitudini alimentari e correggere la dieta per esempio incrementando o riducendo il carico di fibre, delle proteine o dei carboidrati raffinati.
Dopo 1-2 mesi di trattamento, e in abbinamento ad un regime alimentare idoneo, si può verificare l’attenuazione dei sintomi.

Laura Sciacca, Biologa Nutrizionista
www.laurasciaccanutrizionista.it

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